La Macenata, vendemmia 2017

La Macenata.

Anche quest’anno si è rinnovato l’appuntamento nella cantina Antichi Coloni in occasione della Macenata, evento organizzato dalla associazione omonima. La pigiatura dell’uva con i piedi, nudi o con gli appositi calzari, è il metodo più antico e tradizionale per estrarre dagli acini il mosto da trasformare in vino. Gesto antico e dal sapore contadino, non trova la sua ragione d’essere soltanto nel risparmio dovuto al mancato utilizzo di macchine costose. Schiacciare l’uva coi piedi consente di estrarre il mosto solo dagli acini arrivati a perfetta maturazione lasciando integri gli acini più acerbi (con grado zuccherino minore), evitando lo spappolamento delle bucce. Tale metodo consente di fare un vino praticamente scevro da feccia e di una particolare morbidezza al palato.

Antichi Coloni fa rivivere ogni anno il ricordo di questo metodo antico. Noi curiamo i terreni e le vigne, noi raccogliamo l’uva e la trasformiamo nel nostro vino. Da questo impegno nasce il progetto che, assieme agli enti presenti sul territorio di Paternopoli, rinnova la tradizione aiutando le nuove generazioni a conservare il gusto per le cose fatte “all’uso nuosto” (alla nostra maniera N.d.R.). Pigiare l’uva è un modo simpatico per giocare con i bimbi presenti all’evento ma anche per far provare a tutti i grandi la gioia di sentire gli acini schiacciarsi sotto i propri piedi, magari muovendosi a suon di musica.

La convivialità

Non c’è miglior modo di onorare la nostra tradizione contadina che sedersi intorno ad un tavolo e consumare quello che era il pasto domenicale, il primo per eccellenza, virtuosismo esclusivo delle donne di Paternopoli: i “cazzauottoli”. Da contrada a contrada cambia il modo di farli. A un dito, a due dita e a tre dita. Le concavità di questo tipo di pasta sono argomento di discussione anche aspra tra gli uomini del paese. Chi li preferisce in un modo, chi in un altro. L’importante, però, è che il sugo sia rigorosamente uno stretto ragù di carne mista. Questo dice la tradizione. Così era tanti anni fa, così sarà per gli anni a venire.

Il vino

Un primo di tale importanza si accoppia naturalmente ad un vino dalla robustezza indiscussa come il nostro aglianico Natu Maior Antichi Coloni ma anche al Greco di Tufo “Selvetelle” delle cantine Centrella che abbiamo avuto l’onore di avere alla nostra mensa. Il greco è per antonomasia il più rosso dei vini bianchi e bene si abbina sia ai primi che ai secondi, non disdegnando affatto accostamenti con formaggi e salumi.

L’Irpinia da degustare

Formaggi, marmellate, dolci, castagne. Le aziende da noi invitate hanno dato l’ennesima prova di quanto i prodotti dell’Irpinia raggiungano un livello di qualità che è il top a livello nazionale riuscendo facilmente a conquistare spazi e consensi anche a livello europeo e mondiale.

La Malvizza

Iniziamo il tour gastronomico dalla Società agricola La Malvizza: in questa azienda il percorso per arrivare a produrre il miglior formaggio è accurato ed articolato nel rispetto delle antiche tradizioni. La tappa iniziale è la scelta dei pascoli. La posizione in cui si trova l’azienda permette, infatti, di beneficiare di verdi distese poste in ambienti incontaminati. Situazione ottimale per ottenere allevamenti sani e produttivi di latte di eccellente qualità. Da questo latte nasce un formaggio dal gusto unico e dal sapore inconfondibile. Sceglierlo per un aperitivo o per un fine pasto vi darà soltanto una certezza: i vostri ospiti vi ringrazieranno.

Poggio del Picchio

Continuiamo con le prelibatezze dell’Azienda Agricola Poggio del Picchio di Aiello del Sabato: la sua produzione di marmellate e confetture artigianali senza addensanti, coloranti e conservanti, utilizzando esclusivamente prodotti provenienti da una filiera controllata è non soltanto garanzia di qualità ma anche riscoperta di sapori perduti, di gusti unici. Un consiglio? Provate la gelatina di mela cotogna ai cinque pepi. Squisita in abbinamento ad un ottimo pecorino. Ma l’unico limite al suo utilizzo è la vostra immaginazione.

Jpeg

Biscottificio Lilià

Infine, come dicono gli inglesi last but not least, il Biscottificio Artigianale Lilià, un’azienda che riporta il meglio della tradizione artigianale irpina nei suoi deliziosi biscotti prodotti con ingredienti locali, materie prime di alta qualità come l’olio irpino di Ravece e aromi naturali privi di sostanze conservanti. Abbiamo avuto l’onore di avere ai nostri tavoli i biscotti all’aglianico, simbolo principe dell’eccellenza del nostro territorio. Con essi si coniuga la dolcezza di un biscotto fine e dal sapore raffinato con la robustezza e la corposità del vino irpino per antonomasia. Chi lo ha inzuppato nel calice di Natu Maior Antichi Coloni racconta ancora di un’esperienza sublime.

Il percorso tra i vigneti

I nostri invitati possono passeggiare all’interno dei vigneti di nostra proprietà. Scoprire le vigne più giovani e ritrovare la memoria delle vigne ultra sessantennali. Tutto ciò è possibile grazie alla cura del terreno e alla predisposizione di percorsi che attraversano i nostri possedimenti. A settembre parte della frutta è ancora sugli alberi e chi trascorre una giornata con noi, oltre che ammirare le pigne di aglianico quasi giunte a maturazione, può gustare una pera, una mela, un fiorone o qualche acino di uva pizzutella. Tutti i nostri terreni e i nostri alberi non subiscono alcun trattamento chimico. Il trattamento biologico è la nostra ragione d’essere. Il rispetto per la natura è il nostro unico obiettivo.

La valorizzazione del territorio

E’ doveroso, in ultimo, segnalare la disponibilità degli enti locali e delle persone che hanno reso possibile l’organizzazione dell’evento. Un saluto e un augurio per il prossimo anno va a tutti quelli che hanno collaborato a qualunque titolo. Grazie al sindaco di Paternopoli che abbiamo avuto l’onore di avere alla nostra tavola e soprattutto a chi crede nelle peculiarità del nostro territorio e lavora quotidianamente per sottolinearne le eccellenze. Antichi Coloni cresce laddove cresce l’Irpinia. Le nostre radici sociali, culturali e enologiche affondano in questo meraviglioso territorio, abbarbicate tenacemente tra la creta delle colline di Paternopoli.